venerdì 10 dicembre 2010

STALKING


STALKING

CONOSCERLO E DIFENDERSI

Il 25 novembre è la giornata mondiale contro la violenza alle donne, un giorno per dire basta ai soprusi che ogni giorno molte donne subiscono in silenzio. Fra questi c'è lo stalking: un incubo che molte ragazze e donne si trovano a vivere. Pedinamenti, telefonate e messaggi ossessivi, appostamenti, regali non graditi che diventano veri e propri atti persecutori. Ci si sente sole, indifese, abbandonate. Ma bisogna reagire. Se si conosce il nemico lo si può combattere e non da sole ma con l'aiuto di persone fidate. Ecco come riconoscere lo stalking e difendersi.


COME RICONOSCERLO

Lo Stalking è anche detto “sindrome del molestatore assillante”. Il comportamento tipico del molestatore assillante è di controllare in modo ossessivo la vita della “vittima”. Vengono considerati atti persecutori molestie e/o minacce frequenti e ripetute, tali da turbare le normali condizioni di vita di una persona e metterla in uno stato di insicurezza e di paura per se stessa e le persone a lei care. Questi sono i più frequenti, classificati in ordine di gravità:


  • Lettere, bigliettini e fiori

  • Telefonate, sms, e-mail

  • Pedinamento, spiamento

  • Sorveglianza e appostamento sotto casa

  • Visita sul luogo di studio o lavoro

  • Appostamenti fuori dal luogo di lavoro, sotto casa, nei posti frequentati

  • Comportamenti ossessivi per attenzioni non richieste

  • Violazione di domicilio

  • Danneggiamenti intenzionali a cose di tua proprietà

  • Minacce di violenza e morte

  • Minacce a persone unite a te da un legame affettivo

  • Violenza fisica

  • Violenza sessuale

  • Tentato omicidio

  • Omicidio e omicidio familiare


Si tratta di vere e proprie forme di persecuzione che limitano la libertà di una persona e violano la sua privacy. A diventare “molestatore assillante” o “stalker” può essere una persona conosciuta o anche uno sconosciuto incontrato per caso. Lo stalker sviluppa disturbi relazionali legati ad eventi traumatici e che manifestano un eccessivo bisogno d'affetto per cui il soggetto non può fare a meno dell'altra persona, la quale diventa indispensabile per la propria esistenza. Lo stalker ha un bisogno ossessivo di controllare l'altro perché lo considera proprietà personale. Per farlo mette in atto diverse strategie persecutorie che abbiamo già detto. A essere vittime dello stalking sono soprattutto le donne. La maggior parte degli atti persecutori vengono messi in atto da partner o ex-partner di sesso maschile (in Italia il 70% degli stalkers è uomo), con un’età dai 18 ai 25 anni (il 55% dei casi) quando la causa è di amore respinto o abbandono, superiore ai 55 anni in caso di separazione o divorzio. Nel nostro paese l’86% delle vittime è donna ed ha un’età compresa più frequentemente tra i 18 ed i 24 anni (20%) e tra i 35 ed i 44 (6,8%).


LE PROBLEMATICHE

Le vittime di stalking si sentono indifese e vivono nella costante paura. Le conseguenze più frequenti sono:


  • riduzione dell'autostima

  • attacchi di panico

  • disturbi del sonno e alimentari

  • sintomi psicosomatici


In alcuni casi può insorgere un “disturbo post-traumatico da stress” che comporta nella vittima una serie di comportamenti invalidanti come l'evitare situazioni associate al trauma, sbalzi dell’umore, flashback, ecc. Tutti questi disagi interferiscono significativamente nella sua vita familiare, scolastica, sociale e lavorativa. Può anche essere utile un adeguato intervento psicoterapico. Molte delle vittime si sentono impotenti e non vedono alcuna via d'uscita. Il primo passo è quello di riconoscere di essere vittima di stalking, in seguito richiedere aiuto, cosa che non è indice di incapacità o fragilità. Oltre alle reazioni immediate ci possono essere delle reazioni a lungo termine, tra cui quelle più frequenti risultano: il cambiamento dello stile di vita, (cambio di abitazione, scuola, luogo di lavoro, città, paese), la protezione di se stessi (cambio del numero di telefono fisso o cellulare, seguendo corsi di autodifesa, acquistando un'arma) e della propria casa (installando sistemi d'allarme, cambiando la serratura della porta).


LA LEGGE

Ormai esiste una legge, chiamata anti-stalking che punisce i molestatori. Infatti ora compare anche l'art. 612 bis (Atti persecutori). Lo stalking quindi è oggi un reato riconosciuto e sanzionato. Sono previsti da 6 mesi a 4 anni di prigione, con pene ancora più severe se gli atti persecutori sono nei confronti di una donna incinta o messi in atto dal fidanzato o ex coniuge. E' possibile ottenere una forma di tutela presentandosi ad un organo di Polizia Giudiziaria (Polizia di Stato o Carabinieri) e raccontando quanto succede in modo dettagliato: la persona molestatrice sarà chiamata ed "ammonita" senza dare il via a un procedimento penale. Se invece la vittima vuole che venga subito avviato un procedimento penale ha la possibilità di presentare querela entro i sei mesi dai fatti. Presso gli Uffici della Polizia di Stato, può ottenere anche informazioni utili sui Centri Antiviolenza più vicini.


LE STRATEGIE ANTI-STALKER

Le donne vittime di stalking possono mettere in atto una serie precauzioni come:

  • Cambiare il numero di telefono, e-mail, serratura della porta, indirizzo di residenza

  • Non camminare mai da sole per la strada la notte o in luoghi isolati

  • Se pedinate non mostrare paura, mettersi al sicuro entrando in un negozio/bar o chiamando qualcuno

  • Attivare una segreteria telefonica, registrare le telefonate, memorizzare gli sms, conservare e-mail e biglietti come prove per un'eventuale denuncia

  • Tenere sempre a portata di mano un telefonino per poter chiedere aiuto

  • Prendere nota di tutti gli episodi avvenuti, specificando i fatti, quando, dove ed eventuali testimoni agli organi della Polizia

  • Informare della situazione le persone vicine


La cosa migliore da fare resta mostrare indifferenza. Lo stalker si alimenta della paura della sua vittima, se questa mostra che lui è in grado ci controllare totalmente la sua vita non va bene, deve invece mostrare che è lei stessa a decidere della sua vita e nessuno può renderla una schiava senza libertà.


A CHI RIVOLGERSI

Ormai sono diverse le associazioni che si occupano di aiutare e proteggere le vittime di stalking fornendo un aiuto dal punto di vista legale e psicologico. L'associazione Doppia Difesa è in prima linea contro lo stalking www.doppia-difesa.com. Ci sono poi i Centri di ascolto dell'Osservatorio nazionale stalking: il numero è 06/44246573, nei week end è attivo il 327/4660907, il sito è www.stalking.it. Poi c'è lo sportello Astra di Differenza Donna (www.differenzadonna.it) che risponde allo 06/6535499. Altri siti utili sono www.sara-cesvis.org del Centro studi e ricerche per la tutela delle vittime di reato e la valutazione del rischio di recidiva della violenza e la rete nazionale dei centri antiviolenza www.centriantiviolenza.eu. Infine il numero di pubblica utilità 1522 "Antiviolenza Donna”, un servizio di accoglienza telefonica del Dipartimento per le Pari Opportunità. Ricordate infine che il contatto telefonico permette l'assoluto anonimato.


Fonte: Top Girl N.150 Dicembre 2010 Lidia Modena

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