martedì 26 giugno 2012

I nuovi luoghi di consumo


All'ultimo anno della magistrale in Comunicazione e Culture dei Media, ho inserito nel piano carriera l'esame "Semiotica dei consumi". Era facoltativo presentare una sorta di progetto-tesina inerente alla materia. Io ho realizzato una tesina sui nuovi luoghi di consumo, una tendenza molto interessante che rispecchia i nuovi stili di consumo nella società odierna. 

Ecco la premessa:


Premessa

Questa tesina vuole partire dal riconoscimento di una tendenza, ovvero la combinazione di più tipi di consumo all’interno di uno stesso spazio che diventa ibrido. Il mercato tende ad individuare i bisogni del cliente e a crearne di nuovi, in seguito a soddisfarli offrendo beni o servizi sia materiali che immateriali. Alla loro nascita i negozi avevano un’identità ben precisa: c’era la bottega, la drogheria, il caffè, il panetterie, ecc. Il cliente sapeva che là poteva trovare un determinato servizio/prodotto che si identificava in un'unica soddisfazione di un unico bisogno. Oggi le cose sono cambiate. Il cliente è diventato più esigente, non basta che un solo ambiente soddisfi un unico bisogno ma deve essere in grado di soddisfarne molti e simultaneamente. Il ritmo dello stile di vita è frenetico e trovare il parrucchiere che fa anche da estetista offre la soluzione per risparmiare tempo ed ottenere in un solo colpo bisogni diversi soddisfatti. Partendo da questa osservazione si può notare come nel mondo vi sia dunque questo trend, la combinazione in uno stesso spazio di ambienti mirati ad offrire più beni e servizi dando origine a luoghi ibridi: i nuovi luoghi di consumo. Essendo la semiotica dei consumi una disciplina non ancora definita e specifica, sono frequenti i richiami ad altre discipline quali sociologia, economia, antropologia, psicologia, ecc. 

Per chi fosse interessato a visonare la tesina può scaricarla in formato ebook sul sito di Amazon.it





lunedì 25 giugno 2012

Trovare il tempo per se stessi

Ho da pochi mesi scoperto gli "spignatti", ovvero i cosmetici fatti in casa. Tutto è partito a scoppio ritardato poiché una mia compagna di università attenta al bio e green mi aveva parlato l'estate scorsa di questa tendenza nel realizzare i propri cosmetici in casa, in modo da evitare sostanze dannose onnipresenti nei prodotti commerciali. La cosa mi incuriosì ma non attecchì subito. 
In seguito cominciai a documentarmi su forum, blog, canali youtube, ecc. La mia curiosità crebbe e la voglia di provare anche. La scintilla fu una mia amica, anch'essa vicina al bio e decidemmo di fare un ordine di materie prime al quale si aggiunse poi un'altra ragazza della mia stessa città che trovai per caso su un forum di settore. E così ora mi ritrovo a spignattare creme, maschere, pozioni antirughe ecc. E' un hobby rilassante, dedicato completamente alla cura della propria persona ma mi sorge una domanda. Oggi che sono ancora "in casa", che non lavoro full time, che non ho famiglia e la vita frenetica di tutte le donne lavoratrici con famiglia, come farò per portare avanti questo interesse? 


Un po' di tempo fa inciampai volentieri in un articolo di una famosa donna manager straniera dove parlava del tempo. Ognuno deve fare delle scelte per quanto riguarda il tempo che ha a disposizione. O scegli la carriera e allora vanno in secondo piano famiglia e persona oppure ti dedichi alla famiglia e agli interessi, oppure cerchi dei compromessi ma in un modo o nell'altro la botte piena e la moglie ubriaca non si possono avere quindi bisogna necessariamente investire il tempo in campi selezionati. Ansia! Non capisco infatti come possa, una donna lavoratrice magari full time, con figli e marito, curare i prori interessi, avere una vita sociale, magari andare in palestra, curare la propria persona a livello d'immagine, sbrigare tutte le commissioni, ecc. Insomma non è che sniffa come la protagonista di "Ma come fa a fare tutto?". Sicuramente no, semplicemente fa delle scelte e delle rinunce. Ne "Il Diavolo veste Prada" Emily confessa alla Hathaway che quando la sua vita privata sarebbe andata a rotoli avrebbe spiccato il volo per la carriera: tristezza! Purtroppo il giorno è fatto di 24 ore e un essere umano normodotato non ha livelli d'energia inesauribili, magari fossimo delle duracell! 
Morale della favola sarà improbabile lavorare full time, avere figli e marito, vita sociale intensa, seguire tutti gli interessi, dedicarsi alla propria immagine, sbrigare tutte le normali incombenze della vita. E' un po' come la teoria della vita dello studente: sonno+vita sociale= non supero gli esami, vita sociale+supero gli esami= niente sonno, supero gli esami+sonno= niente vita sociale. Ovviamente ci sono sempre le eccezioni ma non penso che possano diventare una condizione stabile. 
La vita è tutta una scelta, c'è chi non ha voglia di scegliere, chi è costretto, chi gioca d'anticipo e sceglie prima...

domenica 24 giugno 2012

LAUREANDA

Ebbene sì, sono già passati altri cinque anni dopo il liceo, sono volati e mi ritrovo laureanda della magistrale di Comunicazione e Culture dei Media. 
L'altro giorno sono andata a consegnare la tesi in segreteria studenti. Un malloppazzo da 212 pagine. La guardo e ripenso a quando, all'inizio, non sapevo nemmeno da dove cominciare e mi sembrava di avere tutti gli ingredienti per fare i biscotti ma in mano un impasto tutto sbricioloso. Piano piano tutto si è amalgamato e ha preso forma, quella che c'è ora sulla mia scrivania e che mi guarda con quel rosso vivo simil pelle e le incisioni dorate.
 Dovrei essere felice (?). Ho un senso di malinconia, non sarò più universitaria, chiuderò un capitolo della mia vita definitivamente e guarderò avanti, dove? Verso la ricerca di un lavoro. Prima però, dopo tanto dovere, il piacere. Un momento di relax e poi la corsa selvaggia per trovare un qualche impiego.
 L'incertezza del domani. Calvino diceva che "alle volte uno si crede incompleto ed è soltanto giovane". Penso che si tratti proprio di questo. Sono alla ricerca della mia completezza...