giovedì 25 novembre 2010

CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE


Oggi 25 NOVEMBRE è la giornata mondiale contro la violenza alle donne. Molte di queste rimangono in silenzio per paura, vergogna, mancanza di aiuto o coraggio. Alzare le mani su una persona è già un atto grave ma se lo fa un uomo su una donna si aggrava ancora di più. Per tutte quelle donne che rimangono in silenzio auguro davvero... di riuscire a liberarsi dalla schiavitù di queste violenze e a dire basta.


A CHI RIVOLGERSI

Ormai sono diverse le associazioni che si occupano di aiutare e proteggere le vittime di stalking fornendo un aiuto dal punto di vista legale e psicologico. L'associazione Doppia Difesa è in prima linea contro lo stalking www.doppia-difesa.com. Ci sono poi i Centri di ascolto dell'Osservatorio nazionale stalking: il numero è 06/44246573, nei week end è attivo il 327/4660907, il sito è www.stalking.it. Poi c'è lo sportello Astra di Differenza Donna (www.differenzadonna.it) che risponde allo 06/6535499. Altri siti utili sono www.sara-cesvis.org del Centro studi e ricerche per la tutela delle vittime di reato e la valutazione del rischio di recidiva della violenza e la rete nazionale dei centri antiviolenza www.centriantiviolenza.eu. Infine il numero di pubblica utilità 1522 "Antiviolenza Donna”, un servizio di accoglienza telefonica del Dipartimento per le Pari Opportunità. Ricordate infine che il contatto telefonico permette l'assoluto anonimato.

Fonte: Top Girl N.150 DICEMBRE 2010 Lidia Modena


mercoledì 24 novembre 2010

COMMENTATE COMMENTATE COMMENTATE!!

Ciao a tutti, il contatore mi segnala diverse visite ogni giorno ma non c'è traccia di voi che navigate.
Non siate timidi e commentate i post che leggete o che trovate interessanti!!! Magari datemi anche suggerimenti per abbellire il blog e renderlo più accattivante!!!
Vorrei vedere interattività fra voi utenti e me, mi piace comunicare, siamo persone ne abbiamo necessità! Quindi aspetto qualche vostra "traccia"
Grazie mille e... buona navigazione!!! :))

SUPERARE UNA DELUSION D'AMORE


10 MODI PER SUPERARE UNA DELUSIONE D'AMORE


L'amore è eterno finché dura ma la sofferenza che si prova dopo non si sa quanto durerà. La fine di una relazione è un evento doloroso che sembra difficile, quasi impossibile da superare. Invece vi sbagliate. Sicuramente non è semplice rialzarsi dopo una caduta ma dopo si sarà più forti e mature. Una ragazza delusa ha diritto alla sua rinascita. Leggete queste 10 regole per voltare pagina e ricominciare a sorridere.



  1. NON FARTI DEL MALE

Quando una storia finisce c'è la tendenza a ridursi ad uno straccio, magari si mangiano schifezze per consolarsi, si beve per dimenticare, si prendono farmaci per dormire o calmare l'ansia, non si curano più look e persona. Assolutamente vietato compiere tutte queste cose! Tu vali e non meriti un simile trattamento quindi rimboccati le maniche e prenditi cura di te!

  1. ESTERNA IL TUO DOLORE

In momenti come questi è fondamentale esternare il proprio dolore e non tenerlo dentro. Confidati con le persone a te care, gli amici, in questo modo sfogherai tutto quello che hai dentro, ti sentirai più leggera e potrai anche vedere le cose con un'ottica diversa. Piangi tutte le lacrime che hai in corpo, fai uscire gli urli, la rabbia. Depurati da tutti questi sentimenti negativi.

  1. COLTIVA HOBBY, INTERESSI, ESCI, DIVERTITI

Dedicati completamente a te stessa. Ora avrai molto più spazio per te e per coltivare hobby, interessi, passioni. Iscriviti a un corso di ballo, fai dello sport, entra in un'associazione, insomma fai tutte quelle cose che non hai mai fatto e hai sempre rimandato per mancanza di tempo o voglia. Inoltre cura la tua rete di amici, conosci nuove persone, esci, divertiti, fai shopping, vai a ballare o a delle feste. Non chiuderti in casa a passare le serate in solitudine. Questo è il tuo momento!

  1. PRENDITI DEL TEMPO

I tempi di guarigione dalle ferite d'amore dipendono dalla durata e intensità della relazione che hai vissuto. Certamente non potrai star bene dall'oggi al domani. Prenditi del tempo, come per ogni ferita anche quelle del cuore hanno bisogno di un certo periodo per rimarginarsi. E' giusto che elabori quello che è successo in modo da attraversarlo e superarlo. Non pensarci non serve a nulla perché i pensieri si ripresenteranno. Anche se è difficile devi attraversare questo dolore e accettarlo, solo così lo supererai.

  1. NON TI BUTTARE IN UNA NUOVA STORIA

Il vecchio detto “chiodo schiaccia chiodo” non è così vincente. Buttarti subito in un'altra storia non fa che sovrapporre problemi su problemi. Devi prima risolvere la storia appena finita per essere veramente pronta e iniziare una nuova relazione con un'altra persona. Compensare la mancanza dell'altro con un nuovo ragazzo è soltanto una scorciatoia. Aspetta e appena sarai pronta ti guarderai attorno.

  1. ACCETTA

E' difficile accettare la fine di un amore, soprattutto se non siamo state noi a deciderlo... La cosa più sbagliata è continuare a torturarsi con mille pensieri malinconici, sensi di colpa e false illusioni. Certe cose non puoi controllarle come i motivi per cui la tua relazione è finita. Non continuare sempre a sperare che lui torni, vivi la tua vita. Mettiti in testa che non è soltanto tua la responsabilità di cosa è successo. Stila una lista dei problemi che c'erano nella vostra coppia e ti accorgerai che non tutta la colpa è tua!

  1. NON PERDERE LA FIDUCIA

Dopo la fine una storia è normale sentirsi sfiduciate e disilluse, si tende a vedere la vita in modo pessimistico, tutto è nero e brutto. E' normale. Questo però non deve prolungarsi troppo. Una volta che ti sarai accorta che è un'esperienza che molte ragazze come te hanno vissuto riacquisterai la fiducia nell'altro. Sicuramente avrai più malizia e attenzione nel rapportarti con le altre persone ma questo non deve coincidere con una totale diffidenza a priori. Non fare diventare il tuo cuore di pietra, ma aprilo a chi veramente meriterà.

  1. SII CONSAPEVOLE

Bene ora che hai nel tuo bagaglio di esperienze anche questa cerca di trarne insegnamenti e vantaggi. Uscite da una storia non si è mai come prima, qualcosa di noi cambia. Prendi l'occasione per diventare più consapevole verso te stessa, conosci nuovi lati di te, impara a capire che cosa vuoi e che cosa no e a non commettere di nuovo gli stessi errori. Inoltre con i prossimi pretendenti sii esigente: ora sai cosa cerchi!

  1. MANTIENI I TUOI OBIETTIVI

La persona più importante ora sei tu, pensa a te stessa. Non permettere che tutto questo intralci i tuoi obiettivi o progetti. Tu meriti di continuare e finire quello che avevi già iniziato. I tuoi studi, il tuo lavoro, insomma tutto ciò che ti eri programmata non deve subire effetti negativi. Tira dritto avanti per la tua strada, sfodera tutte le tue risorse ed energie e dimostra a tutti che tu ce la fai sempre e comunque. Scoprirai lati di te che pensavi di non avere, puoi farcela se vuoi!

  1. NON VIVERE NEL PASSATO

Quello che è passato è passato ed è inutile continuare a starci dentro. I primi tempi sarà normale ripensare sempre a momenti, emozioni, situazioni condivisi ma resteranno bei ricordi. E' inutile vivere nella malinconia e nel ricordo di ciò che è stato, in questo modo non andrai avanti e resterai sempre ancorata al passato. Scrollati di dosso tutto questo e prosegui dritto, guarda avanti, molte altre persone, occasioni, incontreranno la tua strada. Non negarti tutto ciò!.


Fonte: Top Girl N.148 OTTOBRE 2010 Lidia Modena





COME RESISTERE ALLE TENTAZIONI


5 CONSIGLI PER RESISTERE ALLE TENTAZIONI…


Ce sono di tanti tipi, ogni giorno ci tendono trabocchetti. Non cadere nella trappola e cerca di fare lo slalom fra le tentazioni. Se il tuo motto è “so resistere a tutto tranne che alle tentazioni” prova a cambiare rotta con questi cinque Top consigli!



  1. Passi davanti a una vetrina di un negozio di abbigliamento, di scarpe o simili. Quel vestito è così carino, quelle scarpe fantastiche, quella borsa una favola. Alt! Prima di entrare a tempo record nel negozio e fiondarti su ciò che hai adocchiato pensa un attimo. Le cose che hai visto sono proprio necessarie? Ne hai un disperato bisogno? Forse sarebbero l’ennesima copia di quello che hai già! E non vale “lo prendo tanto poi lo usa anche mia madre/mia sorella”.

  2. Entri in un centro commerciale e capiti di fronte al reparto trucchi. Il richiamo è forte e ci sono pure degli sconti… Sei sicura di non avere abbastanza cosmetici? Prova a rovistare in tutte le tue borse, nei cassetti del bagno, troverai tanti trucchi ancora da finire! Prima di comprarne altri cerca di esaurire quelli che hai così il tuo portafoglio sorriderà!

  3. Sei in casa e giri annoiata da una stanza all'altra. Ti avvicini pericolosamente al frigo, lo apri ogni tanto e dai un'occhiata sconsolata. Adocchi dei dolci, non riesci a resistere... Pensa a quel vestito o quel paio di jeans nuovi che ti stanno una favola. Se mangi frequentemente fuori pasto lieviterai! Cerca di avere un'alimentazione disciplinata, mangia tanto ai pasti e concediti un frutto o uno yogurt come spuntino. Il tuo giro vita te ne sarà grato!

  4. Sei fidanzata o ti stai vedendo con un ragazzo. Incontri un tipo davvero carino e interessante che non ti molla un attimo, la tentazione di cedere è forte e la carne è debole! Fermati un attimo e pensa. Vale davvero la pena buttarti e cedere a un attimo di debolezza per poi pagarne le salate conseguenze? Se credi nella fedeltà e fiducia reciproca non cedere!

  5. Resistete alle tentazioni è un atto di autodisciplina. Cerca di importi dei paletti e di rispettarli. Poniti dei punti fermi e magari premiati quando li rispetti a pieno. In questo modo ti fortificherai e quando avrai davanti una tentazione saprai come comportarti e avrai la meglio!


Fonte: Top Girl N.149 NOVEMBRE 2010 Lidia Modena

lunedì 22 novembre 2010

ANORESSIA


L’ANORESSIA

UN NEMICO DA CONOSCERE E COMBATTERE


Una malattia che spesso viene sottovalutata e diagnosticata troppo tardi. Un grido silenzioso che non deve passare inosservato. L’anoressia colpisce soprattutto giovani ragazze ma si può riconoscere, combattere e vincere.


CHE COS’E’ L’ANORESSIA?

E’ un disturbo del comportamento alimentare che può seriamente mettere a repentaglio la salute e la vita di chi ne soffre. Letteralmente significa perdita dell’appetito. Chi soffre di anoressia pur avendo fame cerca di controllare il proprio appetito. Questa malattia si manifesta principalmente col rifiuto del cibo, la paura eccessiva ed ossessiva di aumentare di peso, inoltre un’immagine distorta del proprio corpo, l’assunzione esagerata di lassativi e nelle donne l’amenorrea cioè l’assenza di almeno tre cicli mestruali consecutivi. E’ una patologia molto diffusa nei paesi industrializzati, dove c’è abbondanza di cibo e il simbolo della magrezza è enfatizzato.

QUALI SONO LE CAUSE?

I disturbi del comportamento alimentare spesso si manifestano durante la pre o post pubertà (15-25 anni), quindi in età adolescenziale ma possono anche insorgere in occasione di qualsiasi evento stressante della vita come un cambiamento o un trauma. La società premia i modelli di eccessiva magrezza nella moda e nel campo dello spettacolo e le ragazze seguono diete drastiche per raggiungere la linea, secondo loro, perfetta. Ci possono essere anche cause psicologiche come la scarsa autostima, l’asocialità e il perfezionismo. La scienza ha anche proposto motivazioni genetiche, ad esempio se un famigliare ha sofferto di anoressia è più facile esserne colpiti.

COME SI MANIFESTA?

Chi è colpito da anoressia tende ad assumere una serie di atteggiamenti che poco a poco diventano ricorrenti e riconoscibili:

  • preferisce cucinare per gli altri e nascondere il cibo che non mangerà

  • rifiuta il cibo

  • è ossessionata dal proprio peso

  • rifiuta di mangiare in presenza di altre persone

  • continua a considerarsi grassa anche se sottopeso e allo specchio si vede sempre grassa

  • pensa in modo ossessivo al prossimo pasto

  • prepara da mangiare tagliandolo in pezzettini

  • mangia molto lentamente e masticando ripetutamente

  • svolge un’intensa attività fisica

  • si induce il vomito subito dopo i pasti

  • segue una dieta molto povera introducendo anche meno di 1.000 calorie al giorno

  • si pesa continuamente

  • controlla ossessivamente le calorie del cibo

  • abusa di lassativi


QUALI SONO I DANNI PER CORPO E MENTE?

L’anoressia può causare danni a organi vitali come cervello e cuore a causa della denutrizione forzata. Il battito cardiaco, il ritmo respiratorio e la pressione del sangue diminuiscono. Le ossa si decalcificano, diventano più fragili e soggette a rotture. Le mestruazioni scompaiono per mesi consecutivi, la pelle diventa gialla e secca. Lo smalto dei denti si rovina e le mani presentano cicatrici a causa dell’azione acida del vomito. Alcune persone sviluppano una sorta di peluria sottile sul tronco come difesa del corpo per disperdere la minore quantità di calore possibile. Si possono anche verificare danni a fegato, reni, al sistema nervoso e inoltre emorragie interne. Spesso si possono anche avere irregolarità intestinali e tremori. Nei casi più estremi si può anche arrivare al decesso per arresto cardiaco o denutrizione.

Le ripercussioni psicologiche sono altrettanto pericolose. Frequenti possono essere depressione, basso livello di autostima, sbalzi d’umore, senso di vergogna e colpa, difficoltà a relazionarsi con gli altri, tendenza a comportamenti maniacali e perfezionisti. La perdita di peso viene vista come una grande conquista e simbolo di forte autodisciplina. La persona diventa così ossessionata dal cibo che perde interesse per qualsiasi altro aspetto della vita e incentra tutto sull’alimentazione. Spesso chi soffre di anoressia non ammette la gravità del problema e sottovaluta la situazione.

QUALI SONO LE CURE?

E’ molto importante che la patologia sia riconosciuta tempestivamente per intervenire al meglio. I disturbi di questo tipo hanno, infatti, una maggiore probabilità di guarigione se riconosciuti sul nascere. Alcuni pazienti possono essere curati a domicilio, altri devono ricorrere al ricovero ospedaliero per bloccare l’eccessiva perdita di peso. La psicoterapia è un altro valido aiuto, si può svolgere in modo individuale ma anche famigliare, è infatti fondamentale che la famiglia sia vicina a chi soffre di anoressia per seguirla e aiutarla nel suo percorso di riabilitazione. In alcuni casi si possono anche prescrivere ansiolitici e psicofarmaci. Inoltre, a completare il team di intervento, c’è il dietologo che prescriverà una dieta appropriata. Il ricovero dura in media 90 giorni ed è diviso in tre fasi: la prima punta a normalizzare il peso e abbandonare i comportamenti di controllo dello stesso; la seconda fase è finalizzata a migliorare l’immagine corporea, la valutazione di se e i rapporti con gli altri; infine la terza fase termina la terapia e previene le ricadute.

ATTENZIONE AL WEB

Su Internet esistono, purtroppo, diversi siti e blog pro anoressia, detti “pro-ana”. Chi visita questi siti si scambia consigli su come perdere peso e seguire diete drastiche, condivide immagini di copri scheletrici. Attenzione a questi siti che propongono un modello da seguire molto pericoloso e sottovalutano i gravi rischi che si corrono quando si vuole continuare a voler perdere peso e non ci si vuole fare aiutare ad uscire dall’anoressia.

ANORESSIA AL CINEMA

Maledimiele, il film diretto da Marco Pozzi e prodotto dalla casa di produzione 3per, ha ricevuto durante la 67° Mostra Internazionale del cinema di Venezia 2010 il premio del Fiuggy Family Festival, il festival dedicato al cinema per famiglie. Un premio che va a una pellicola che tratta una tematica delicata, l’anoressia, uno dei disordini alimentari più gravi e causa di morte tra i giovani. Tra gli interpreti del film GianMarco Tognazzi, Sonia Bergamasco, Isa Barziza, Chiara Iezzi e la protagonista Benedetta Gargari, giovane attrice già vista ne La Finestra di Fronte e Saturno Contro. Il film racconta la storia di Sara, un’adolescente che precipita nella malattia.

ANORESSIA IN LIBRERIA

L'autrice di best seller, L. H. Anderson, già finalista al National Book Award con “Speak”, esplora nel suo ultimo libro “Wintergirls”, la lenta discesa di una ragazza nell'abisso dell'anoressia. Non è facile parlare di questo disturbo ma l'autrice attraverso questo romanzo vuole rompere il tabù raccontando la storia di Lia e Cassie.


L'INTERVISTA ALL'AUTRICE

Come mai ha scelto il titolo “Wintergirls” per il suo libro?

"Wintergirls" è una parola che ho creato per descrivere lo stato d'animo di una persona che lotta con un disturbo alimentare. Le "ragazze d'inverno" sono intrappolate, congelate tra la morte e il non sentirsi pienamente vive. non si permettono di godere la vita. Ogni giorno è un esercizio di autocritica. Con l'aiuto adeguato, è possibile che arrivi il disgelo e torni l'amore nella loro vita, ma il recupero è un percorso lungo e difficile.

Che tipo di storia racconta questo libro?

Questo libro è uno sguardo dentro la testa di un'adolescente anoressica. Piuttosto che concentrarsi solo sul suo aspetto fisico, la storia permette al lettore di comprendere la tristezza e la confusione della protagonista, e di capire che cosa l'ha portata a sviluppare il disturbo alimentare.

Come mai ha scelto di parlare di una tematica così delicata come l'anoressia?

Sono stati i miei lettori a convincermi a scrivere Wintergirls. Ho ricevuto mail e lettere da bambini alle prese con disturbi alimentari, il che mi ha toccato profondamente. Contemporaneamente, molte ragazze e alcuni ragazzi, hanno iniziato a parlarmi di cutting. Non sapevano in quale altro modo affrontare il dolore che li stava travolgendo. Allora un amico medico mi ha chiesto di scrivere di disturbi alimentari perché ne ha incontrati tanti nel suo lavoro. Alcune persone evitano temi delicati e argomenti sensibili. Gli adolescenti hanno bisogno degli adulti per trovare il coraggio di parlare di cose difficili in modo da imparare a compiere scelte sane nelle loro vite.

Che cosa si sente di dire alle persone che soffrono di questo disturbo e alle persone loro vicine?

Provo affetto e compassione per le persone con disturbi alimentari e per le loro famiglie. La cosa più importante è ottenere l'aiuto professionale di un medico o di un consulente specializzato nel trattamento dei disturbi alimentari. Negli Stati Uniti, i disturbi alimentari hanno il più alto tasso di mortalità rispetto a qualsiasi malattia mentale. Questa è una situazione piuttosto allarmante.

Secondo lei oggi gli adolescenti sono più fragili, quindi soggetti a problemi di questo tipo?

Penso che sia più dura che mai essere adolescente oggi. I genitori trascorrono molto tempo a lavoro e hanno meno tempo per stare con i loro ragazzi. I più giovani sono esposti su Internet a innumerevoli situazioni malate e confuse. Oltre al fatto che l'adolescenza per natura porta la maggior parte dei ragazzi a staccarsi un po' dalle loro famiglie. Tutti noi abbiamo la responsabilità nella nostra vita di rendere più semplice la comunicazione con i ragazzi.

Quando si vive un disagio difficile come questo non bisogna sentirsi soli o vergognarsi. E’ importante aprirsi, confidarsi e affidarsi a persone che hanno la nostra fiducia. Se si trova la forza di guarire, guarire è possibile!


Fonte: Top Girl N.149 NOVEMBRE 2010 Lidia Modena







MODE MORTALI


MODE MORTALI
RISCHIARE LA VITA PER GIOCO

Corrono sui tetti dei treni in corsa, stanno seduti sui binari, simulano il soffocamento con un foulard attorno al collo, si lanciano da un edifico all'altro, si ubriacano fino ad andare in coma etilico. I ragazzi, con telecamere o videofonini filmano le proprie “performance” e le caricano su YouTube per sentirsi degli eroi ed essere acclamati dal popolo della Rete. Sfidano la morte per gioco incoscienti del grave rischio che corrono. Una moda sempre più diffusa e pericolosa importata dai paesi anglosassoni, Stati Uniti e Francia e che sta dilagando, purtroppo, anche in Italia. Azioni insensate, idiozie che ricercano consenso e puntano a stupire. Bravate che si fanno forse per esibizionismo, spirito di gruppo, voglia di sentirsi grandi, desiderio di visibilità o soltanto per noia. Questi “giochi” mortali hanno provocato, a partire dagli anni Novanta, diverse vittime e ne continuano a fare tuttora. “Giochi” che, a quanto pare, non hanno nulla di divertente viste le gravissime conseguenze.


BALCONING
Un salto dal balcone per provare il brivido del vuoto. Il balconing è scoppiata come una vera e propria moda estiva: numerosi ragazzi hanno trascorso le lunghe notti estive con questo gioco estremo che consiste nell’ubriacarsi e buttarsi giù dagli altissimi balconi degli hotel per atterrare nelle piscine delle strutture, possibilmente vivi. Una pratica non isolata che si accompagna agli altrettanto pericolosi salti negli ascensori. Un'assurda moda che sta spopolando soprattutto in Spagna tra i turisti. Svariate droghe e qualche bicchiere di troppo sono il mix esplosivo per questo assurdo gioco. Negli ultimi due anni i “tuffi sbagliati” si sono moltiplicati e il bilancio delle vittime è lievitato. Purtroppo spesso non si atterra nel modo giusto: si muore o si subiscono gravi danni. Dal 2008 ad oggi i “morti acrobatici” sono stati undici, sei dei quali in questa estate.

PULCIN BAGNATO
A piedi e di corsa sull’autostrada: una vera e propria prova di coraggio rischiosissima. Nel marzo scorso la polizia stradale ha fermato tredici ragazzini che si divertivano ad attraversare l’autostrada schivando le automobili in corsa nel tratto Milano-Genova filmando anche “l'impresa”. Lo facevano per emulare il gioco chiamato “pulcin bagnato”, una moda che arriva dagli anni Sessanta che in principio prevedeva due auto lanciate l'una contro l'altra.

SKYLARKING
Chiamata anche "surfers suicide", questa pratica vede giovanissimi salire sui tetti dei treni e stare in piedi non appena il convoglio prende velocità. Nel 2003, a New York, un ragazzino di 14 anni è morto perché colpito da un palo di ferro. I “base jumpers” invece si lanciano dalle cime dei grattacieli, a volte senza paracadute, sperando che un mucchio di foglie o neve attutisca l'atterraggio. I salti non avvengono solo dai grattacieli ma come punto di lancio vengono usati anche montagne, ponti e antenne.

SUI BINARI E SOTTO GLI AUTOBUS
I teenager inglesi lanciano una nuova, pericolosa moda che consiste nello sdraiarsi tra i binari e aspettare i treni in arrivo per poi attraversarli di corsa e sfuggire per un soffio all'investimento, come in una sfida mortale. Altro gioco per sfidare la morte è gettarsi sotto un autobus in corsa, rimanere rannicchiati e farsi passare il pesante mezzo sopra, senza farsi male.

BINGE DRINKING
Fenomeno partito dall’Inghilterra dove il gioco è bere in modo compulsivo fino a perdere i sensi ed arrivare al coma etilico. Spesso il binge drinking prende il via durante party, eventi musicali o sportivi feste di fine corso di studi, serate in discoteca e così via. Quindi è più probabile che capiti in situazioni “sociali” e non in solitudine. Le ripetute bevute possono essere occasionali ma potrebbero anche trasformarsi in atteggiamento frequente e poi in alcolismo. Il consumo è almeno di 5/6 bicchieri (in ogni caso molto al di sopra del proprio grado di tolleranza dell'alcol), in modo consecutivo e rapido trangugiando l'alcol tutto d'un fiato. L'alcol ingerito in questo modo ha effetti più deleteri. Viene messa in serio pericolo la propria salute fisiologica e psicologica correndo gravissimi rischi. Possono verificarsi disturbi dell'umore come depressione, disturbi sessuali e del sonno. Possono presentarsi anche problemi cognitivi, di apprendimento, memoria e concentrazione. Infine possibili danni cardiaci, epatici e renali.

FLAMBE'
Darsi fuoco per sfida. Succede a Pesaro dove una telecamera ha filmato una bravata che è costata la denuncia ad un barman e al gestore di un bar per lesioni personali con insidia e per accensioni pericolose oltre alla sospensione della licenza per una settimana. La pratica consiste nel vaporizzare del liquido flambé sul braccio e dare fuoco. Un gioco di resistenza che ha coinvolto alcuni ragazzi ed ha provocato un’ustione di secondo grado ad un diciassettenne. Un gioco che sarebbe potuto finire in tragedia.

FUNKY CHICKEN
E' allarme in Inghilterra per un gioco in voga fra i teenagers che avrebbe ucciso finora circa 90 ragazzi. Chiamato “funky chicken”, “space monkey” o “choking game” in UK e “jeu du foulard” in Francia, ovvero il “gioco del soffocamento” che consiste nell'indurre una sensazione di forte vertigine, spesso seguita da svenimento e iperventilazione per alcuni minuti, per poi bloccare il flusso di ossigeno al cervello premendo sull'arteria della carotide attraverso un foulard. Questi svenimenti indotti possono talvolta causare crisi epilettiche, tremori, spasmi, amnesia, danni irreversibili al cervello, demenza, coma e anche la morte. Un foulard intorno al collo per una sfida di gruppo a chi stringe più forte fino a perdere il respiro e i sensi. Questo causerebbe, a detta di chi lo pratica, uno sballo senza l'utilizzo di alcol o droghe.

PARKOUR
Si chiama “parkour”, arte del cadere, lo sport urbano estremo nato in Francia e ormai ampiamente diffuso anche in Italia. Consiste nel saltare da un edificio all’altro, rimbalzare sui tetti, superare ostacoli, secondo un percorso prestabilito, nel minor tempo e nel modo più semplice possibile attraverso avvitamenti, salti, capriole, arrampicate, senza mai toccare il suolo. Parkour è un neologismo nato sostituendo la s con k alla parola francese parcours "percorso". Chi lo pratica si arrampica sui tetti, salta, piroetta e si lancia in un percorso a ostacoli fatto di muri, tetti, ponti, parapetti, grondaie e cemento. In Francia la passione per questa pratica sta facendo molti proseliti, soprattutto nel Web. La diffusione di moltissimi filmati amatoriali su Internet che mostrano le acrobazie di esperti parkouristi ha fatto sì che lo spirito emulativo spopolasse soprattutto tra i giovani ed il fenomeno diventasse una trasgressione per i minori alla ricerca dell’ebbrezza del pericoloso e proibito. Infatti saltare da una proprietà privata all’altra è un reato previsto dall’art. 614 come “violazione di domicilio” e l’affrontare voli di decine di metri lo rende anche rischioso. Sono, infatti, numerosi ed in crescita gli episodi di giovanissimi feriti anche gravemente per avere fatto irresponsabilmente queste acrobazie urbane.

Fonte: Top Girl N.149 NOVEMBRE 2010 Lidia Modena

martedì 9 novembre 2010

MANTENERE I RAPPORTI CON L’AMORE E GLI AMICI CONOSCIUTI IN VACANZA


MANTENERE I RAPPORTI CON L’AMORE E GLI AMICI CONOSCIUTI IN VACANZA


Le vacanze sono un periodo magico, ricco di nuovi incontri, in cui si fanno sempre nuove conoscenze e magari si trova anche l’amore. Il momento della partenza è sempre triste e nostalgico, ritornate a casa come si farà a colmare la distanza che ci separa da loro? Niente paura, la distanza non impedisce di mantenere i rapporti vivi, soprattutto grazie anche ai nuovi mezzi di comunicazione. Nelle calde giornate estive è facile fare amicizia durante le serate o coi vicini d’ombrellone, ma una volta tornate in città può essere difficile mantenere i contatti con tutte le persone conosciute durante le vacanze. Vediamo insieme come potete non perdere di vista sia i vostri nuovi friends sia la vostra nuova conquista!


RIMANERE IN CONTATTO CON GLI AMICI


  1. Sicuramente una prima cosa da fare per mantenere vivo il rapporto con i vostri nuovi amici è non dileguarsi e scomparire non appena tornata a casa, in questo modo darai un’impressione non molto bella come del tipo che se è lontano non pensa a loro! Quindi continua a farti sentire.

  2. Scambiatevi il numero di cellulare: è il mezzo più immediato per sentirvi!

  3. Lascia il tuo indirizzo e-mail: è un mezzo utile per scrivere molto e condividere tanti ricordi ed emozioni!

  4. Potresti organizzare una gita o andare a vedere un concerto tutti insieme così potrete vedervi!

  5. Ogni tanto potresti andare a trovare i tuoi amici nella loro città o viceversa oppure vi potete incontrare a ”metà strada”!

  6. La lettera è un po’ antica si sa però mantiene quel fascino dello scrivere. Perché non scrivi qualche volta una bella lettera e magari ci metti dentro un pensierino o qualcosa fatto da te? Sicuramente i tuoi amici apprezzeranno il gesto!

  7. Cerca di farti sentire non solo una volta tornata a casa dalle vacanze ma anche tutto l’anno, in modo costante, solo così manterrai vivo il rapporto!

  8. Potresti ospitare qualcuno dei tuoi amici per qualche giorno, loro poi ricambieranno invitandoti a casa loro!

  9. Lascia ai tuoi amici l’indirizzo di Msn, Facebook o del social network e chat a cui sei iscritta. In questo modo potrai parlare coi tuoi amici in tempo reale e magari scambiare anche foto e file.

  10. Sarebbe bello creare un blog vostro dove poter parlare e condividere pensieri, emozioni, foto, musica e tutto quello che vi piace. In questo modo manterrete il legame sempre e in modo divertente!



RIMANERE IN CONTATTO CON L’AMORE


  1. Tieni a mente che esistono amori estivi che continuano anche dopo le vacanze ma sono meno frequenti. Meglio dunque evitare di fare progetti per il futuro. Se la storia dovesse continuare anche dopo la vacanza meglio così, altrimenti ti resterà ugualmente un bel ricordo.

  2. Gli amori estivi spesso lasciano il tempo che trovano ma se vuoi provare a continuare la tua storia con la nuova fiamma prima di tutto dovrete mantenere i rapporti anche una volta tornati a casa quindi scambiatevi il numero di telefono.

  3. Un altro importante mezzo tramite cui mantenere i contatti è Internet quindi scambiatevi ogni contatto possibile per parlarvi e sentirvi!

  4. L’ideale sarebbe cercare di vedervi periodicamente: potete fare a turno, una volta viene lui a trovarti, un’altra vai tu. Se puoi non viaggiare sola, è un’occasione per fare anche una gita con degli amici.

  5. Create situazioni per vedervi come concerti, mostre, manifestazioni, in questo modo potrete vedervi anche a metà strada!

  6. Potresti invitarlo a stare qualche giorno a casa tua così i tuoi lo conosceranno meglio e avranno più fiducia in lui e nel vostro rapporto.

  7. Condividete foto, musica, pensieri, in questo modo racconterai la tua vita in città e lo stesso farà lui. Vi conoscerete meglio e imparerete a sopportare di più la lontananza.

  8. Anche se ti senti presissima di lui cerca di non costruire un legame di vera e propria dipendenza. Nel momento in cui la storia dovesse finire diventerebbe più difficile superare il distacco.

  9. Molti ragazzi in vacanza fanno promesse che difficilmente saranno capaci di mantenere. Considerale per quello che valgono e soprattutto non illuderti troppo. Cerca a tua volta di essere sincera con te stessa, evitando di fare “promesse da marinaio”.

  10. Vivi la storia con leggerezza, senza pensare troppo al domani, in questo modo riuscirai ad apprezzare di più il momento. Il vostro legame non sarà al 100% concreto ma soprattutto virtuale, data la lontananza, quindi non cadere nella trappola di un ideale di innamoramento che non corrisponde alla realtà!



Lidia Modena

VOLERSI BENE


10 CONSIGLI PER VOLERSI BENE


Il ritmo quotidiano è frenetico, ogni giorno mille cose da fare, a cui pensare e il tempo per te stessa si riduce sempre di più. Impara a ritagliare dello spazio soltanto per te e prova a lavorare su te stessa per cominciare a volerti davvero bene e diventare una persona sempre migliore! Ecco 10 consigli da mettere in pratica per essere serena con te stessa e gli altri.


ACCETTATI

  1. Il primo passo per essere serena con te stessa è accettarti per quello che sei sia caratterialmente che fisicamente. E' inutile continuare a pensare “se fossi così”, “se non avessi questo difetto”, ecc. La cosa migliore è imparare a convivere con te stessa per come sei senza cercare di forzare il tuo modo di essere. Riconoscerai di avere dei difetti e su questo puoi lavorare ma non stravolgerti completamente.
  1. BASTA CON LE AUTOCRITICHE

Capita spesso di essere troppo severe con se stesse ma non c'è cosa più sbagliata. Se continui a criticarti e svalutarti otterrai un effetto negativo che andrà a compromettere la tua autostima. Comincia a essere più “morbida” nei tuoi confronti, a premiare gli obiettivi raggiunti e i successi ottenuti. In questo modo sarai più serena e capirai che la perfezione non esiste!

  1. SII PAZIENTE

Ogni cammino richiede pazienza, sopratutto quando si tratta di crescita interiore. Non avere fretta di arrivare alla meta, un traguardo ottenuto con sforzi è molto più apprezzabile di uno raggiunto con scorciatoie. Le cose migliori vengono costruite con impegno e pazienza. Quindi armati di questa virtù e segui le tappe del tuo percorso con consapevolezza e costanza.

  1. RILASSATI

Una mente rilassata permette anche un corpo rilassato. Se continui a stare in tensione, ad arrabbiarti sempre, a innervosirti, ti farai soltanto il sangue amaro. Lasciati scivolare ogni cosa, prendila per quello che è non te la legare troppo al dito. Se ti arrabbi o resti ferita per ogni piccola cosa non fortificherai il tuo io. Impara a distanziarti da ciò che ti fa male e ferisce. Rilassati e cura una pace interiore in modo che si rifletta anche al di fuori di te.

  1. SUPERA LA PAURA

La paura genera pensieri negativi e questo sicuramente non giova al tuo equilibrio interiore. Non pensare sempre al peggio e sempre in negativo. Elimina quindi questo atteggiamento pessimistico e sostituiscilo con uno positivo e ottimista sempre mantenendo un margine di realismo. Cerca di dare sempre una possibilità di miglioramento a te stessa, alle persone che ti sono accanto e alle situazioni che vivi.

  1. CHIEDI SENZA PRETENDERE

Spesso vogliamo fare tutto da sole, siamo troppo orgogliose per chiedere aiuto ma è un grande sbaglio. Non possiamo pensare di fare sempre tutto senza l'aiuto di nessuno. Prova quindi a chiedere una mano alle persone che ti sono vicine, non è un reato! In questo modo scoprirai un nuovo lato di te che prima avevi paura a far emergere e sicuramente crescerai. Ricorda sempre che chiedere non è pretendere.

  1. SORRIDI

Il sorriso è importante per la tua anima. Se sorridi rifletti benessere dentro e fuori di te. L'energia positiva che hai attraverso il sorriso si sprigiona e regala sensazioni positive. Basta coi musi lunghi e le lacrime facili. Imponiti di volere stare bene, di voler sorridere. Non c'è cosa più bella e semplice di un sorriso o una risata. Ricordati che un giorno senza aver sorriso almeno una volta è un giorno sprecato!

  1. PRENDITI CURA DEL TUO CORPO

Avere cura del tuo corpo ti aiuta a essere serena anche col tuo lato invisibile, quello interiore. Ritagliati degli spazi per coccolarti, farti un bel bagno o doccia rilassanti, mettere creme e profumi. Inoltre pratica uno sport, ti aiuta a scaricare le tensioni, a tonificarti e alzare il livello di umore. Cura anche l'alimentazione: ogni tanto qualche pasticcio ci sta ma non esagerare, cerca di seguire una dieta sana e varia. Infine non cedere a vizi come fumo o alcol eccessivi.

  1. PERDONA

Facile a dirsi ma spesso perdonare non sembra così semplice. Capita di portarsi per lungo tempo rancore e rabbia ma con che risultati? Avrai soltanto tanta negatività che intossicherà il tuo equilibrio interiore e questo si ripercuoterà anche nei rapporti con gli altri. Lascia perdere, cerca di imparare a perdonare in modo sincero e a tralasciare vecchie storie e rancori. Hai tutto da guadagnare: farai del bene al tuo cuore e alla tua mente.

  1. AMA

Regola fondamentale per ogni persona è amare se stessi ma soprattutto amare gli altri. Non stiamo parlando soltanto di amore ma anche di affetto e amicizia. Imparare ad amare gli altri, aiutarli, comprenderli, stargli accanto è un traguardo importantissimo per ognuno di noi. Ricorda che è giusto donare amore a chi merita, il rispetto deve essere reciproco. Impara a distinguere le persone e a sapere dosare il tuo bene verso di loro. In ogni caso non cercare sempre di essere amata ma cerca per prima di amare.



Fonte: Lidia Modena Top Girl N.148 OTTOBRE 2010






giovedì 4 novembre 2010

SUBCULTURE GIOVANILI


SUBCULTURE GIOVANILI

MODE E STILI DI VITA

Mode, gruppi, tribù metropolitane? Tutti sinonimi per indicare quelle categorie sociali in cui gli adolescenti di oggi si identificano. C’è l’emo, il truzzo, il dark, il punk, il cosplay, il rapper e così via. Un modo per volersi differenziare dalla massa e per trovare un gruppo forte in cui sentirsi capiti ed accettati. Una grande libertà che permette di esprimere la propria personalità e stile. Leggete per un breve viaggio all’interno delle subculture giovanili contemporanee più diffuse!


SUBCULTURE

Parlando di subcultura si intende un gruppo di persone appartenenti ad un determinato segmento sociale che si differenzia dalla cultura dominante di cui fa parte. Il prefisso sub- indica la cultura di riferimento del luogo in cui i ragazzi vivono. Le subculture spesso rispecchiano i bisogni e le aspettative delle nuove generazioni.

I membri di una subcultura si differenziano dal resto della società attraverso stereotipi come stile di vita, modo di vestire, gusti musicali, linguaggio, visione del mondo, relazioni con gli altri, simbolici e alternativi a quelli dominanti. Le varie subculture si differenziano moltissimo fra loro ma, a volte, si confondono. Spesso è difficile identificare una subcultura poiché le culture giovanili sono in continua evoluzione e si ibridano. Molte delle culture giovanili più diffuse nel nostro paese derivano principalmente dagli USA che le hanno veicolate soprattutto grazie anche alle innovazioni nel campo della comunicazione come Internet e il canale musicale Mtv.

Il sentimento di appartenenza a un gruppo è, a volte, talmente forte da sfociare nella rivalità nei confronti degli altri gruppi. Durante l'adolescenza è normale appartenere a un gruppo col quale condividere gusti, stili, pensieri, in questo modo si esprimono stile e personalità.


EMO

Il termine emo è stato utilizzato per la prima volta intorno agli anni Ottanta nella scena musicale di Washington DC per indicare band emocore dalle sonorità più melodiche di quelle punk (orientate all'indie rock e all'alternative rock) che volevano emozionare il pubblico con sensazioni forti. Oggi gli emo si fanno chiamare così da emotion (emozione): sono sentimentali ed introspettivi, ascoltano musica emocore (la band di riferimento è Tokio Hotel), vestono skinny jeans e t-shirt super stretti, converse ai piedi, sfoggiano capelli lisci rigorosamente neri che tengono in un ciuffo stirato di lato a coprire uno degli occhi, il look è tutto teschi, cuori spezzati, spille, accessori borchiati, trucco e smalto nero. Gli emo manifestano le proprie emozioni, spesso negative, quali depressione, malinconia e tristezza sulla scia dei poeti maledetti e che possono anche sfociare nell'autolesionismo o, in casi estremi, nel suicidio.


TRUZZI

Il truzzo in origine era il coatto o maranza. Oggi il truzzo ha una gamma di comportamenti eterogenea e variabile secondo la regione o città di riferimento mentre comuni sono il vestiario, il tipo di linguaggio, i luoghi frequentati, le forme d'intrattenimento e il veicolo usato. Spesso i truzzi restano e si spostano in gruppo. I posti più frequentati sono le discoteche, i club e la musica prediletta è la techno o house dal ritmo serrato. Motorini e macchine sono accuratamente sottoposti a tuning quindi potenziati e personalizzati. La moda è appariscente, votata interamente all'immagine, dalle grandi cinture, canottiere e magliette aderenti, pantaloni con biancheria intima a vista rigorosamente firmata (originale o no), occhiali da sole sia di giorno che di sera, cappellini con visiera, capelli modellati col gel o piastrati, spesso piercing al labbro o sopracciglio, le ragazze fanno largo uso di accessori, vestono dai colori sgargianti, si truccano molto e anche loro fanno largo uso della piastra per i capelli. Must alcune marche di riferimento per quanto riguarda vestiario e accessori.



PUNK

Cultura underground degli anni Settanta nata in UK nella metà degli anni Settanta e diffusasi presto anche negli USA. Nata soprattutto come forma di protesta nei confronti della società perbenista e ipocrita, tende ad essere intollerante a qualsiasi tipo di controllo (politico, religioso, sociale) e a declinarsi in diverse classificazioni che vanno dall'anarchismo al comunismo fino al nazismo o all'apoliticità. I luoghi di ritrovo prediletti sono centri sociali, spazi occupati o autogestiti. Tra i gruppi musicali miliari Sex pistols e Ramones. I punk indossano spesso giacche di pelle (il tipico chiodo), anfibi, catene con lucchetti, borchie, vestiti strappati e usurati, spille da balia, braccialetti di pelle, scarpe da skater, hanno molti piercing, tatuaggi e portano lunghe creste colorate stile Mohicano. Un sottogenere dei punk, appartenenti anche alla sottocultura raver, sono i punkabbestia che spesso si accompagnano a cani e frequentano rave party.



GOTH (DARK)

Il movimento goth o gotico è una sottocultura presente in molti paesi e conosciuta in Italia come dark. È nata nel Regno Unito tra la fine degli anni Settanta e l'inizio degli anni Ottanta dal gothic rock, sottogenere del post-punk. Il movimento è sopravvissuto molto più a lungo rispetto alle altre subculture dello stesso periodo e permane ancora oggi. Il suo linguaggio figurativo e simbolico indica influenze da parte della letteratura gotica del XIX secolo e del cinema horror. Gli appartenenti a questo movimento sono tendenzialmente apolitici. Il gusto gotico si rispecchia nella musica e nella moda. La musica ingloba molti stili diversi ma la tendenza comune è quella di sonorità e uno stile dark e cupo. L'abbigliamento passa dalla moda punk a vestiti ispirati al Rinascimento, alla moda vittoriana o combinazioni di entrambi gli stili. I must rimangono stivali pesanti, gonne stratificate con dettagli in pizzo, pantaloni o jeans molto aderenti, mantelli, giubbini di pelle spesso decorati con spille o scritte, cappotti molto lunghi e calze a rete. Prevale il colore nero (con talvolta anche dettagli metallici) così come per il trucco e i capelli che sono spesso tinti anche di altri colori come rosso, viola o blu sempre nei toni scuri. Comuni sono anche piercing e tatuaggi.


COSPLAYERS

La parola cosplay deriva dalla sintesi dei termini costume e player, un neologismo per descrivere la moda di travestirsi con i costumi dei personaggi di fumetti e cartoni animati, nata negli anni Ottanta in Giappone e arrivata in Europa soltanto recentemente. Il cosplayer si cala nei panni di un personaggio, soprattutto manga, indossando abiti e accessori. Un gioco, un'arte, una tendenza, un'evasione dal mondo reale e quotidiano. Una cultura che raccoglie sempre più “discepoli” tra gli appassionati di fumetti, fantascienza, manga, cartoni animati e giochi di ruolo. L'ambizione principale del cosplayer è il costume che deve essere il più possibile simile al personaggio che vuole impersonare: la realizzazione del costume è curata nei minimi dettagli grazie anche ad accessori e make-up. I costumi vengono principalmente confezionati in casa come in vere botteghe artigiane. Esistono molti raduni, festival e concorsi per gli appassionati di cosplay. Internet sembra essere il luogo ideale per il diffondersi di questa sottocultura: i cosplayers attraverso il Web si scambiano informazioni sui costumi e pubblicano book fotografici.


SKINHEADS

GLi skinheads (teste rasate) in origine (fine anni Sessanta) erano la gioventù britannica operaia. Le punte d'acciaio dei boots nascono per esigenze di lavoro così come la testa rasata. Dopo il lavoro, lo skinhead si vestiva più elegante (con anche bretelle colorate per imitare i gangster americani) e frequentava le dancehalls giamaicane. La musica di riferimento è Ska e Reagge. Nella metà degli anni Settanta, con l'esplosione del punk, lo skinhead si avvicina al campanilismo calcistico. Allo stesso tempo il partito britannico nazionalsocialista ed altre organizzazioni razziste cominciano a fare proseliti nelle curve degli stadi di calcio e nascono i boneheads. Talvolta è anche presente una certa influenza politica, principalmente estrema. Tra i primi skinheads molti erano neri giamaicani (Rude boys) che si accompagnavano ai bianchi (Mods). Il codice di comportamento della cultura skinhead vuole i suoi appartenenti duri, puliti, distinti. La moda comprende principalmente jeans attillati, giubbotti bomber, anfibi e scarpe da calcetto di precise marche.


HIP HOP

La cultura Hip Hop affonda le sue radici negli anni Settanta in America, principalmente nel Bronx, quartiere malfamato di New York. Le comunità afroamericane e latinoamericane si riunivano spesso in feste di strada (Block party) dove i giovani potevano interagire suonando, ballando e cantando. L'Hip Hop si può considerare un fenomeno mondiale che attraversa musica, danza, abbigliamento e design. Elementi principali di questa cultura sono Mc'ing (Master of ceremonies), DJ'ing, Writing, Breakdance e Beatboxing. Rispetttivamente intrattenere il pubblico col rap, realizzare tricks fra due album usando due giradischi simultanei con un amplificatore e un mixer, scrivere su un qualsiasi supporto scritte con le bombolette spray che identificano una crew (gruppo), uno stile di ballo dinamico e l'imitazione vocale di ritmi e percussioni. Il rapper ha un gergo distintivo (yo, bro), pantaloni e maglia oversize, cappellino con visiera portata di traverso o bandana, scarpe sportive, tatuaggi e vistosi gioielli.


Le subculture di cui abbiamo parlato sono quelle più note, soprattutto in Italia, ma ne esistono molte altre, ecco una lista delle principali subculture che si sono sviluppate nel mondo a partire dagli anni Cinquanta:


Culchie (Irlanda)
• Disco
• Edelweiss Pirates
• Electroclash kids
• Emo
• Flash mob
• Gamers
• Goth
• Grunge
• Hip hop
• Hipsters
• Hippy
• Indie
• Metallaro
• Mod
• Mosher
• Narver
• Paninaro
• Poser
• Preppy
• Punk
• Punkabbestia
• Raver
• Rock
• Rocker
• Scally/Chavs
• Surfer
• Scooter Boy
• SKATER
• Skinhead
• Straight edge
• Swing Kids
• Teddy Boy
• Rockabilly
• Greaser
• Townie
• Ultras
• Yuppie


Fonte: Top Girl N.148 OTTOBRE 2010

Lidia Modena





SLANG GIOVANILE


LA PAROLA AI GIOVANI: COME PARLANO OGGI


Ogni gruppo sociale e generazione sviluppa delle proprie tipologie di linguaggio. Questo accade poiché i vari membri parlano più tra loro che con gli altri oppure perché non vogliono farsi comprendere da chi è estraneo al gruppo.

Un esempio è il linguaggio giovanile (LG): per lo più sconosciuto al mondo degli adulti, nel linguaggio corrente viene indicato col termine slang (dall'Inglese). Spesso colloquiale, sboccato, gergale, il LG ha un'estrema variabilità interna, con un proprio lessico fatto di locuzioni, metafore, procedimenti di troncamento o allungamento della parola, semplificazione della frase, forestierismi, inversioni, dialettalismi, suffissi che trasformano e innovano la lingua italiana facendo impallidire i puristi.

Alcuni esempi: paglia per sigaretta, tranqui nel senso di stare tranquillo, ribba per birra, gym per palestra. Si tratta spesso di parole che hanno per oggetto la vita altra rispetto a quella famigliare e il mondo dei tabù. Un linguaggio comune contribuisce alla formazione di un'identità di gruppo fra i giovani e diversi termini ed espressioni hanno un uso regionale.

Parallelamente al LG parlato se ne è sviluppato anche uno scritto che si rispecchia prevalentemente nel linguaggio degli sms, degli instant messaging e delle chat. Dietro la necessità di usare il minor numero possibile di caratteri per spazio e velocità c'è la tendenza alle abbreviazioni e all'omissione di vocali. Il risultato è un linguaggio senza regole grammaticali, sintetico, dove le maiuscole e la punteggiatura sono evitate e apostrofi e accenti diventano un optional. Comuni diventano gli acronimi come TVB (Ti Voglio Bene).

Vi è anche un'altra tendenza: la nostra società ha sdoganato volgarità, parolacce e insulti. Su Radio, TV, Web impazza il vaffa o altro senza alcun problema. I media influenzano così i giovani che parlano sempre peggio, infarcendo il discorso di brutte parole. Lo studio sul LG è molto complesso perché in continua evoluzione, mutevole dal punto di vista cronologico e geografico. Le parole dei giovani, a detta degli esperti, sono meteore che durano al massimo dieci anni e poi scompaiono a causa della rapidissima usura e del frenetico ricambio del bagaglio lessicale.

In Rete esistono diversi dizionari online che raccolgono ed archiviano espressioni gergali e parole usate dai giovani italiani fra cui la Slangopedia de L'espresso con oltre 1200 voci, aggiornata periodicamente grazie al contributo delle e-mail dei lettori e il progetto LinguaGiovani dell'Università di Padova in collaborazione con gli studenti.


Il parere della Prof.ssa Tullia Jona, insegnante di Italiano e Latino presso il Liceo Scientifico F.Vercelli di Asti.

«Io già sento un modo di scrivere e parlare selezionato perché i ragazzi si rivolgono a un’insegnante. Credo che non siano tanto gli sms ma è stata la TV a contribuire ad “uccidere” l’Italiano. Negli anni ’50, appena nata, la Televisione aveva insegnato l’Italiano poi con l’avvento delle televisioni commerciali c’è stato un abbassamento di livello del gusto e di forma espressiva. Elemento che ha influito di più sul linguaggio delle persone e quindi dei ragazzi. C’è stata una banalizzazione del linguaggio.

Oggi i giovani sono più poveri dal punto di vista linguistico, hanno meno parole nel loro dizionario. Ci sono anche quelli che hanno un dizionario ricco ma spesso se lo sono costruito da soli leggendo e curandolo. La povertà di linguaggio viene spesso riempita con la volgarità e la parolaccia è diventata quasi un intercalare perdendo il suo significato originale. Il linguaggio è sempre più generico, le parole hanno via via perso un po’ il loro significato, adesso si usano inconsapevolmente perché c’è una notevole superficialità. La scuola in questo senso segna ancora, nonostante si sia abbassato il livello della classe insegnante.

I media come Televisione e Internet non hanno aiutato perché ad esempio in Rete si trova di tutto ma ci sono anche errori, punteggiatura sbagliata, assenza dell’apostrofo, ecc. e questo fa parte di una società superficiale. C’è una generale banalità espressiva e in certe realtà è l’unico linguaggio esistente, conseguenza dei messaggi che si ricevono da media e società. Consiglio ai ragazzi di non dare niente per scontato, verificare tutto e non lasciarsi massificare, non perdere l’individualità. Una precisione espressiva è anche manifestazione di una individualità, non parlo come tutti ma parlo in un certo modo perché penso in una maniera.

Penso che in fondo la banalità del linguaggio corrisponda alla banalità della personalità. Credo che le abbreviazioni negli sms non incidano in maniera determinante perché è una cosa funzionale, l’importante è non usarle quando si scrive una lettera, un tema. Il livello di scuola, in questo senso, è ancora fondamentale».


Fonte: Asti in...Vetrina, Lidia Modena


mercoledì 3 novembre 2010

AUTUNNO POESIA DELLA NATURA

Ormai è autunno inoltrato e vedendo dalla finestra degli albero dagli splendidi colori mi è venuta in mente questa piccola poesia...



AUTUNNO

Una danza di colori che si mescola con eterea armonia

Uno scintillare di giallo, arancione e rosso che riecheggia per i sentieri percorsi

Poesia della natura.