giovedì 4 novembre 2010

SUBCULTURE GIOVANILI


SUBCULTURE GIOVANILI

MODE E STILI DI VITA

Mode, gruppi, tribù metropolitane? Tutti sinonimi per indicare quelle categorie sociali in cui gli adolescenti di oggi si identificano. C’è l’emo, il truzzo, il dark, il punk, il cosplay, il rapper e così via. Un modo per volersi differenziare dalla massa e per trovare un gruppo forte in cui sentirsi capiti ed accettati. Una grande libertà che permette di esprimere la propria personalità e stile. Leggete per un breve viaggio all’interno delle subculture giovanili contemporanee più diffuse!


SUBCULTURE

Parlando di subcultura si intende un gruppo di persone appartenenti ad un determinato segmento sociale che si differenzia dalla cultura dominante di cui fa parte. Il prefisso sub- indica la cultura di riferimento del luogo in cui i ragazzi vivono. Le subculture spesso rispecchiano i bisogni e le aspettative delle nuove generazioni.

I membri di una subcultura si differenziano dal resto della società attraverso stereotipi come stile di vita, modo di vestire, gusti musicali, linguaggio, visione del mondo, relazioni con gli altri, simbolici e alternativi a quelli dominanti. Le varie subculture si differenziano moltissimo fra loro ma, a volte, si confondono. Spesso è difficile identificare una subcultura poiché le culture giovanili sono in continua evoluzione e si ibridano. Molte delle culture giovanili più diffuse nel nostro paese derivano principalmente dagli USA che le hanno veicolate soprattutto grazie anche alle innovazioni nel campo della comunicazione come Internet e il canale musicale Mtv.

Il sentimento di appartenenza a un gruppo è, a volte, talmente forte da sfociare nella rivalità nei confronti degli altri gruppi. Durante l'adolescenza è normale appartenere a un gruppo col quale condividere gusti, stili, pensieri, in questo modo si esprimono stile e personalità.


EMO

Il termine emo è stato utilizzato per la prima volta intorno agli anni Ottanta nella scena musicale di Washington DC per indicare band emocore dalle sonorità più melodiche di quelle punk (orientate all'indie rock e all'alternative rock) che volevano emozionare il pubblico con sensazioni forti. Oggi gli emo si fanno chiamare così da emotion (emozione): sono sentimentali ed introspettivi, ascoltano musica emocore (la band di riferimento è Tokio Hotel), vestono skinny jeans e t-shirt super stretti, converse ai piedi, sfoggiano capelli lisci rigorosamente neri che tengono in un ciuffo stirato di lato a coprire uno degli occhi, il look è tutto teschi, cuori spezzati, spille, accessori borchiati, trucco e smalto nero. Gli emo manifestano le proprie emozioni, spesso negative, quali depressione, malinconia e tristezza sulla scia dei poeti maledetti e che possono anche sfociare nell'autolesionismo o, in casi estremi, nel suicidio.


TRUZZI

Il truzzo in origine era il coatto o maranza. Oggi il truzzo ha una gamma di comportamenti eterogenea e variabile secondo la regione o città di riferimento mentre comuni sono il vestiario, il tipo di linguaggio, i luoghi frequentati, le forme d'intrattenimento e il veicolo usato. Spesso i truzzi restano e si spostano in gruppo. I posti più frequentati sono le discoteche, i club e la musica prediletta è la techno o house dal ritmo serrato. Motorini e macchine sono accuratamente sottoposti a tuning quindi potenziati e personalizzati. La moda è appariscente, votata interamente all'immagine, dalle grandi cinture, canottiere e magliette aderenti, pantaloni con biancheria intima a vista rigorosamente firmata (originale o no), occhiali da sole sia di giorno che di sera, cappellini con visiera, capelli modellati col gel o piastrati, spesso piercing al labbro o sopracciglio, le ragazze fanno largo uso di accessori, vestono dai colori sgargianti, si truccano molto e anche loro fanno largo uso della piastra per i capelli. Must alcune marche di riferimento per quanto riguarda vestiario e accessori.



PUNK

Cultura underground degli anni Settanta nata in UK nella metà degli anni Settanta e diffusasi presto anche negli USA. Nata soprattutto come forma di protesta nei confronti della società perbenista e ipocrita, tende ad essere intollerante a qualsiasi tipo di controllo (politico, religioso, sociale) e a declinarsi in diverse classificazioni che vanno dall'anarchismo al comunismo fino al nazismo o all'apoliticità. I luoghi di ritrovo prediletti sono centri sociali, spazi occupati o autogestiti. Tra i gruppi musicali miliari Sex pistols e Ramones. I punk indossano spesso giacche di pelle (il tipico chiodo), anfibi, catene con lucchetti, borchie, vestiti strappati e usurati, spille da balia, braccialetti di pelle, scarpe da skater, hanno molti piercing, tatuaggi e portano lunghe creste colorate stile Mohicano. Un sottogenere dei punk, appartenenti anche alla sottocultura raver, sono i punkabbestia che spesso si accompagnano a cani e frequentano rave party.



GOTH (DARK)

Il movimento goth o gotico è una sottocultura presente in molti paesi e conosciuta in Italia come dark. È nata nel Regno Unito tra la fine degli anni Settanta e l'inizio degli anni Ottanta dal gothic rock, sottogenere del post-punk. Il movimento è sopravvissuto molto più a lungo rispetto alle altre subculture dello stesso periodo e permane ancora oggi. Il suo linguaggio figurativo e simbolico indica influenze da parte della letteratura gotica del XIX secolo e del cinema horror. Gli appartenenti a questo movimento sono tendenzialmente apolitici. Il gusto gotico si rispecchia nella musica e nella moda. La musica ingloba molti stili diversi ma la tendenza comune è quella di sonorità e uno stile dark e cupo. L'abbigliamento passa dalla moda punk a vestiti ispirati al Rinascimento, alla moda vittoriana o combinazioni di entrambi gli stili. I must rimangono stivali pesanti, gonne stratificate con dettagli in pizzo, pantaloni o jeans molto aderenti, mantelli, giubbini di pelle spesso decorati con spille o scritte, cappotti molto lunghi e calze a rete. Prevale il colore nero (con talvolta anche dettagli metallici) così come per il trucco e i capelli che sono spesso tinti anche di altri colori come rosso, viola o blu sempre nei toni scuri. Comuni sono anche piercing e tatuaggi.


COSPLAYERS

La parola cosplay deriva dalla sintesi dei termini costume e player, un neologismo per descrivere la moda di travestirsi con i costumi dei personaggi di fumetti e cartoni animati, nata negli anni Ottanta in Giappone e arrivata in Europa soltanto recentemente. Il cosplayer si cala nei panni di un personaggio, soprattutto manga, indossando abiti e accessori. Un gioco, un'arte, una tendenza, un'evasione dal mondo reale e quotidiano. Una cultura che raccoglie sempre più “discepoli” tra gli appassionati di fumetti, fantascienza, manga, cartoni animati e giochi di ruolo. L'ambizione principale del cosplayer è il costume che deve essere il più possibile simile al personaggio che vuole impersonare: la realizzazione del costume è curata nei minimi dettagli grazie anche ad accessori e make-up. I costumi vengono principalmente confezionati in casa come in vere botteghe artigiane. Esistono molti raduni, festival e concorsi per gli appassionati di cosplay. Internet sembra essere il luogo ideale per il diffondersi di questa sottocultura: i cosplayers attraverso il Web si scambiano informazioni sui costumi e pubblicano book fotografici.


SKINHEADS

GLi skinheads (teste rasate) in origine (fine anni Sessanta) erano la gioventù britannica operaia. Le punte d'acciaio dei boots nascono per esigenze di lavoro così come la testa rasata. Dopo il lavoro, lo skinhead si vestiva più elegante (con anche bretelle colorate per imitare i gangster americani) e frequentava le dancehalls giamaicane. La musica di riferimento è Ska e Reagge. Nella metà degli anni Settanta, con l'esplosione del punk, lo skinhead si avvicina al campanilismo calcistico. Allo stesso tempo il partito britannico nazionalsocialista ed altre organizzazioni razziste cominciano a fare proseliti nelle curve degli stadi di calcio e nascono i boneheads. Talvolta è anche presente una certa influenza politica, principalmente estrema. Tra i primi skinheads molti erano neri giamaicani (Rude boys) che si accompagnavano ai bianchi (Mods). Il codice di comportamento della cultura skinhead vuole i suoi appartenenti duri, puliti, distinti. La moda comprende principalmente jeans attillati, giubbotti bomber, anfibi e scarpe da calcetto di precise marche.


HIP HOP

La cultura Hip Hop affonda le sue radici negli anni Settanta in America, principalmente nel Bronx, quartiere malfamato di New York. Le comunità afroamericane e latinoamericane si riunivano spesso in feste di strada (Block party) dove i giovani potevano interagire suonando, ballando e cantando. L'Hip Hop si può considerare un fenomeno mondiale che attraversa musica, danza, abbigliamento e design. Elementi principali di questa cultura sono Mc'ing (Master of ceremonies), DJ'ing, Writing, Breakdance e Beatboxing. Rispetttivamente intrattenere il pubblico col rap, realizzare tricks fra due album usando due giradischi simultanei con un amplificatore e un mixer, scrivere su un qualsiasi supporto scritte con le bombolette spray che identificano una crew (gruppo), uno stile di ballo dinamico e l'imitazione vocale di ritmi e percussioni. Il rapper ha un gergo distintivo (yo, bro), pantaloni e maglia oversize, cappellino con visiera portata di traverso o bandana, scarpe sportive, tatuaggi e vistosi gioielli.


Le subculture di cui abbiamo parlato sono quelle più note, soprattutto in Italia, ma ne esistono molte altre, ecco una lista delle principali subculture che si sono sviluppate nel mondo a partire dagli anni Cinquanta:


Culchie (Irlanda)
• Disco
• Edelweiss Pirates
• Electroclash kids
• Emo
• Flash mob
• Gamers
• Goth
• Grunge
• Hip hop
• Hipsters
• Hippy
• Indie
• Metallaro
• Mod
• Mosher
• Narver
• Paninaro
• Poser
• Preppy
• Punk
• Punkabbestia
• Raver
• Rock
• Rocker
• Scally/Chavs
• Surfer
• Scooter Boy
• SKATER
• Skinhead
• Straight edge
• Swing Kids
• Teddy Boy
• Rockabilly
• Greaser
• Townie
• Ultras
• Yuppie


Fonte: Top Girl N.148 OTTOBRE 2010

Lidia Modena





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