domenica 30 gennaio 2011

INTERVISTA CON LUCA JURMAN


INTERVISTA CON LUCA JURMAN

Esce “Vocal Classes - L’evoluzione nel canto“, il primo libro di Luca Jurman. In questo volume il vocal coach più famoso d’Italia racconta la sua vita e il grande laboratorio della musica, svelando passo dopo passo i segreti per educare lo strumento-voce e diventare un bravo cantante. Artista con diversi album all’attivo, arrangiatore, musicista, vocal coach, produttore, Luca Jurman è conosciuto anche come insegnante di canto dei talent show Operazione Trionfo e Amici di Maria De Filippi, per la televisione ha scritto e interpretato oltre 300 jingle pubblicitari. Nel 2004 ha pubblicato un cd live dal titolo Unplugged mentre nel 2008 è uscito l’album di inediti Back to Luca Jurman. Ha collaborato come vocalist alla realizzazione di oltre 320 album e concerti dal vivo con artisti nazionali ed internazionali, si esibisce regolarmente al Blue Note di Milano che lo ha premiato più volte con il tutto esaurito. Insomma un artista completo con una vera e profonda vocazione per la musica e con la voglia di trasmettere sempre nuove emozioni.


E’ uscito da poco il tuo primo libro “Vocal classes – l’evoluzione nel canto” in cui illustri il tuo metodo rivoluzionario per educare la voce e diventare un bravo cantante, ci spieghi di che cosa si tratta?

Diciamo che non è solo questo, è l’introduzione al metodo vero e proprio poiché il sistema didattico sarà poi in altre due pubblicazioni. Questo libro è propedeutico, un qualcosa che possa essere utile a tutti dal professionista al “profano” e faccia chiarimento su quello che sono in generale la musica, il canto e anche il mondo di oggi che li riguarda. E’ anche un testo per specialisti, per rinfrescare alcune cose che ogni tanto ci si dimentica come le regole della musica e del canto.

Ma talenti si nasce o si diventa?

Col talento artistico e creativo si nasce poi lo si sviluppa e modella attraverso la tecnica. La musica è arte e scienza dei suoni se uno non ha l’arte può imparare tutta la scienza che vuole ma se non ha l’arte non potrà mai fare veramente l’artista, il cantante.

Quali elementi sono indispensabili per diventare un bravo cantante?

Il talento creativo e artistico chiaramente, dunque la predisposizione a fare qualcosa per gli altri, la predisposizione alla crescita e alla dedizione per la musica e alla passione, per poter fare qualcosa e comunicare emozioni.

Hai partecipato come insegnante a diversi reality show, una vetrina per molti ragazzi che vogliono diventare stelle della musica. Hai spesso criticato il modo in cui vengono trattati i baby talenti, troppo esposti a studi professionali e trasformati in fenomeni da baraccone, ma c’è un’età per il talento?

Non c’è un’età per il talento, col talento si nasce, per il canto è un altro discorso: teoricamente non andrebbe iniziato lo studio professionale prima della muta totale quindi in genere dai 15-16 anni; prima è un’esposizione talentuosa, bisogna stare attenti, i ragazzi devono essere seguiti da esperti se no si rischia di incorrere in varie problematiche, a parte le patologie che si possono creare dell’apparato fonatorio, poi il fatto di improntare lo studio su un personaggio che deve ancora creare la propria formazione fisica vocale finale e di assumere atteggiamenti che in età di formazione possono essere problematici.

Sei cantante, produttore, arrangiatore, vocal couch, hai curato jingle pubblicitari e musical, ora anche scrittore. Sei un artista completo. Quale sarà il prossimo passo, un altro libro o cos’altro?

Adesso c’è il libro e la didattica è una parte della mia vita che vive serenamente con il resto della mia voglia di fare musica, dunque oltre alla presentazione del libro c’è la tournée musicale coi miei concerti, ho in programma di fare un disco di inediti e allo stesso tempo dovrò pubblicare i prossimi due volumi didattici.

Come cerchi e trovi l’ispirazione nel tuo lavoro?

Sinceramente non la cerco, il mio lavoro è la mia vita, quello che c’è è questo, quello che sono è questo, quindi faccio quello che sono.

Ti esibisci regolarmente al Blue Note di Milano che cosa rappresenta per te questo luogo?

Un luogo molto magico dove si respira una specie di concentrazione dell’arte della musica, si respirano l’amore e il rispetto per la musica e l’arte, per me esibirmi là è molto importante perché mi dà l’opportunità di mettermi al servizio della musica. Tante volte si fa musica per scopi diversi, per guadagnare un sacco di soldi o diventare un personaggio famoso tanto per essere riconosciuti per strada e nei locali come Blue Note questo non importa, lì devi essere veramente tu con la musica, se non sei tu con la musica, musicista, lì non ci sali.

Il mondo della musica ha recentemente sofferto a causa della dilagante pirateria. Che cosa pensi si possa fare per contrastarla?

Sensibilizzare le persone e far capire quanto è importante il lavoro della musica e dell’arte che ha dei costi di realizzazione e ciò va rispettato, sensibilizzare al fatto che se si va avanti così in questo modo l’artista non avrà più la possibilità di fare dei dischi, lo si potrà magari vedere in concentro ma i dischi non si potranno più fare perché non ci sono i mezzi economici per poter fare un disco.

Regalaci un pensiero positivo per tutti quei ragazzi che vorrebbero riuscire nel mondo della musica.

Posso dire che arrivo da una famiglia estremamente umile quindi abbiamo faticato veramente tanto nella vita. C’è un paragrafo nel libro che dice “volere è potere”, vuol dire che se uno vuole veramente raggiungere degli obiettivi, dei risultati, deve darsi da fare e non smettere mai di credere nelle proprie abilità, non solo in se stessi. Pensare di poter essere al servizio di qualcosa è una prerogativa molto più importante, bisogna pensare che si è in grado di fare qualcosa per gli altri. Chi si sente in grado di dare emozione agli altri sicuramente troverà il modo di arrivarci.


Lidia Modena per Young18

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