venerdì 23 aprile 2010

SMART DRUGS: LA DROGA DIVENTA FURBA


SMART DRUG: LA DROGA DIVENTA FURBA

Anche le dipendenze non sfuggono alla legge delle mode... Oggi, in Italia, sembrano essere di moda le “smart drugs”, sostanze di origine vegetale svincolate da divieti e controlli poiché non contemplate fra quelle al bando. E, come sempre, sarebbero i giovani a consumarne in quantità da preoccupare l' Istituto Superiore di Sanità (ISS), che ha lanciato l'allarme, nella due giorni conclusasi recentemente a Roma, dedicata all'argomento “Tossicodipendenze”.

Che cosa sono le smart drugs?

Le smart drugs (in Italiano “droghe furbe”) sono le nuove droghe: sostanze che “potenzierebbero” le capacità di apprendimento e di memoria, “migliorerebbero” le performance fisiche e sessuali, “provocherebbero” allucinazioni e stati emozionali alterati. Si parla di nuova droga quando il consumo di una determinata sostanza diventa statisticamente rilevante. Fra le smart drugs si trovano vegetali psicoattivi dalle proprietà stimolanti, allucinogene, narcotiche (ad es. efedrina, caffeina, taurina) provenienti da tutto il mondo. Spesso queste sostanze hanno nomi esotici e misteriosi adatti ad invogliare ed incuriosire i nuovi e sempre più giovani acquirenti. Una delle più diffuse, note e ricercate in questo momento è la Salvia Divinorum: storicamente utilizzata dagli sciamani del Messico con funzione allucinatoria (gli effetti allucinogeni potrebbero essere paragonati a quelli dell’LSD) durante i riti di guarigione. Ma ci sono numerose altre piante psicoattive provenienti dal Sud America, dall’Africa equatoriale, dall’Indonesia, dall’Ucraina, e da molti altri paesi, che sono attualmente commercializzate nei negozi italiani, accanto a una miriade di prodotti elaborati, quali gli “energy drinks”. Queste sostanze arrivano al consumatore anche in forma di pastiglie, polvere, oli, profumi, incensi, semi ed hanno sia un'origine naturale che di sintesi.


Le smart drugs si distinguono in due grandi gruppi:

  • smart drugs o "smart pill" vere e proprie

  • eco-drugs, in italiano "prodotti per etnobotanica", "erbe" o "prodotti per psiconautica" (questi ultimi sono i vegetali allo stato grezzo)


E' stata inoltre elaborata una classificazione delle smart drugs nelle seguenti categorie:

  1. stimolanti efedrinici (herbal ecstasy);

  2. stimolanti xantinici;

  3. stimolanti a sinergismo xantino-aminoacidico (energy drinks);

  4. stimolanti a sinergismo xantino-aminoacidico-sinefrinico;

  5. stimolanti afrodisiaci a base vegetale;

  6. prodotti alcolici (liquori di assenzio);

  7. popper e gas esilarante;

  8. eco-drugs


Che cosa sono gli smart shops?

Per “smart-shop” o “headshop” si intendono i negozi che vendono le smart drugs. Questi negozi esistono in diverse nazioni europee da una quindicina di anni e il fenomeno è ora approdato in Italia. Attualmente gli smart shops italiani sono circa 150, distribuiti su tutto il territorio nazionale.

Chi sono i frequentatori degli smart shops?

Questi appartengono a varie categorie sociali: innanzitutto i giovani che usano queste droghe per scopi “ludici o ricreativi”; gli studenti che ricercano stimolanti cerebrali dal basso profilo tossicologico (a prima vista) per la preparazione degli esami; clienti sono anche adulti 40-60enni, soprattutto maschi, che usano alcune di queste sostanze dal probabile effetto “simil-viagra”.

Quando il primo contatto con tali sostanze?

I primi contatti con le sostanze stupefacenti avverrebbero a soli 11 anni mentre verso i 15-16 anni l’uso diventerebbe meno occasionale (dati Relazione Annuale del Parlamento sulle Tossicodipendenze).Spesso questi adolescenti appaiono del tutto insospettabili: ragazzi che vanno bene a scuola, di famiglie borghesi. Gli elementi in comune sono: genitori assenti, mancanza di punti di riferimento, solitudine.

Quali rischi ed effetti possono incorrere nell'assunzione di smart drugs?

Poiché la maggior parte delle smart drugs sono degli psicostimolanti, frequenti sono gli episodi di intossicazione con agitazione psicomotoria, ansia e, raramente, episodi psicotici. Gravi possono essere anche i danni d’organo (a fegato, cuore e reni) dovuti alla elevata tossicità dei numerosi composti (spesso sconosciuti) contenuti nelle smart drugs. In alcuni casi si sono verificati sincope, perdita di coscienza , coma e morte.

Quali sono le nuove tendenze?

-Gli smart bar

Fiorisce la nascita di questi nuovi spazi, che si avvicinano molto allo stile dei coffee-shops olandesi. Il negozio si trasforma in un locale dove è possibile acquistare ma anche consumare i diversi prodotti, con orari di apertura diversificati e molto elastici, principalmente concentrati nelle serate del venerdì e del sabato. Il luogo dello smart bar è particolarmente studiato per attirare un pubblico giovane e studentesco, spesso situato in prossimità di università o in zone di divertimento.

-L’ e-commerce

Sul web sono oltre 4 milioni i negozi virtuali dove è possibile acquistare smart drugs. Lo sviluppo delle nuove tecnologie ha permesso la creazione di uno spazio di scambio e di commercio del tutto nuovo e di più difficile controllo da parte delle autorità. Nuove sostanze sono continuamente reperibili via Internet, gli utenti possono scambiare informazioni sulle varie sostanze e sulle modalità di preparazione e di assunzione delle stesse. Inoltre, questi smart shops virtuali, permettono di acquistare i prodotti a dei prezzi concorrenziali. Tuttavia soltanto il 50% di questi siti fornisce informazioni sul dosaggio e sull’uso sicuro. Molti di questi siti sono multilingue e la spedizione internazionale è spesso compresa nel prezzo.

-I laboratori

Ultima tendenza dei proprietari degli smart shops è quella di sperimentare nei propri laboratori, sulla base di conoscenze di dubbia credibilità, delle ricette per prodotti nuovi da poter commercializzare: mix di loro ideazione, con danni maggiori per la salute.

Com'è la situazione in Italia?

I consumi di droghe “etniche” e di droghe ottenute da miscugli chimici sono in aumento del 500% e l’offerta è in costante crescita. Diversi sono stati i tentativi in Italia di reprimere il fenomeno degli smart shops. Purtroppo la vendita di questo materiale è ancora legale e i soggetti interessati non sono stati dichiarati perseguibili; sono molti quelli che approfittano delle attuali lacune legislative per mettere in commercio prodotti altamente dannosi per la salute e di facile portata per i giovani. Tuttavia il Governo sta già elaborando una regolamentazione più severa in materia.

Qual è la posizione dell'Unione Europea?

Gli smart shops sono ormai presenti in gran parte degli Stati membri, confermando l’ampiezza e la pericolosità del fenomeno. L'Unione Europea ha elaborato dei piani strategici per lottare contro queste droghe. Con il nuovo piano d’azione “droga” per il periodo 2009-2012, queste forme di cooperazione tra Stati membri, l’Europol e l’OEDT (Osservatorio Europeo delle Droghe e delle Tossicodipendenze) dovrebbero essere migliorate. L’Unione Europea ha inoltre messo a disposizione degli Stati membri delle forme di finanziamento per dei progetti rivolti alla lotta alla droga ed alla tossicodipendenza; nel quadro di tale iniziativa è auspicabile la presentazione di progetti che siano specificatamente indirizzati alla sensibilizzazione ed all'informazione dei più giovani sui rischi legati al consumo delle smart drugs.

Lidia Modena

Fonte: Young18 n.78 giugno 2009


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