lunedì 25 febbraio 2013

SITUAZIONE EDITORIA ITALIANA



Scrivo esasperata dalla ormai quotidiana normalità in cui il sistema editoriale stagna sempre di più.

Sono una giornalista pubblicista che ha collaborato per diverso tempo con diversi editori per alcune riviste dedicate ai teenagers. Ad oggi, come anche altre persone, sto ancora aspettando pagamenti che sarebbero dovuti arrivare ormai da molto tempo, senza contare i mostruosi ritardi dei pagamenti precedenti.
Ho lavorato, consegnato i pezzi nei tempi prestabiliti, ho messo impegno e volontà in ciò che ho fatto per essere ripagata con una truffa che si perpetua ormai ogni giorno in diversi giornali.
Questi prodotti editoriali continuano ad uscire sfruttando la volontà di giornalisti, professionisti, freelance e praticanti, senza che nessuno e niente li fermi.
Questa è la realtà italiana.
Alcuni giornali prenderebbero anche sovvenzioni statali.

Bisogna scrivere nella speranza di essere pagati, nella speranza che il lavoro svolto venga degnamente riconosciuto, anzi mi correggo, che venga riconosciuto perché degnamente non penso sia possibile visto che ogni pezzo viene pagato una vera e propria miseria.
Questo cosa comporta? Declassamento professionale su tutti i livelli, povertà di contenuti, arrabattamento di idee e articoli giusto per "uscire", riciclo di giornalisti usa-e-getta che vengono rimpiazzati di continuo, rincorrendo un'asta al ribasso.

E' giusto che i lettori che comprano tali giornali siano consapevoli che leggono il frutto di una truffa che viene costantemente perseguita ai danni dei giornalisti.
Chiedo a chi si trovasse nella mia situazione di parlare, farsi sentire, esigere i propri diritti, perché una voce solitaria fa meno paura di una collettiva!!

Ho da poco risolto una questione con uno di questi sedicenti editori rivolgendomi alla Stampa Subalpina, sindacato per i giornalisti piemontesi. Ho inviato una raccomandata con sollecito di pagamento e ho ricevuto l'accredito da tanto atteso. Vi invito a rivolgervi ad enti, associazioni, agli ordini delle vostre regioni e anche al presidente dell'Ordine Nazionale dei Giornalisti, Enzo Iacopino, che si è mostrato molto disponibile e sensibile riguardo la situazione.

Lidia Modena