Ho finito un libro e mi sento
quasi tradita dal modo in cui sia terminato così, d'improvviso. E'
la sensazione che ti dà uno di quei libri che non vedi l'ora di
leggere ogni volta, che gusti per bene ma che sai dovrà finire.
Sto parlando di "Mille splendidi
soli". Acquisto fatto alla recente fiera del Libro di Torino. In
realtà mi aveva attirato il titolo singolare ma anche i rumors che
giravano su autore e libro.
Un libro che parla,
principalmente di donne, scritto da un uomo, Hosseini Khaled.
La vicenda è ambientata in
Afghanistan e incrocia due diverse generazioni di donne, Mariam, più
grande e Laila, più piccola ma i cui destini sono entrambi scritti per
vivere sofferenze e rassegnazione, come succede alla maggior parte
delle femmine che hanno la sfortuna di nascere nel loro paese.
Lo trovo un libro dalle scene
forti ma allo stesso tempo discrete, lo stile dell'autore è vero,
genuino ma curato, cosa non facile da realizzare. Un film colpisce di
più perché ha a disposizione le immagini ma anche un libro può
entrarti dentro fino all'anima e farti vedere cose che ti fanno
riflettere ancora di più.
Lo spaccato di una cultura
ambivalente che può essere tanto amorevole quanto spietata. Nel mare
desolato ricco di odio germogliano piccoli bagliori di luce,
speranza.
Una storia che finisce ma che
lascia come eredità una lunga e complessa riflessione su rapporti e
sentimenti umani, cultura, società, …
Se volete iniziare una lettura
che non vi deluda prendete questo libro, leggetelo, fatelo vostro e
poi degli altri.
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