mercoledì 25 novembre 2009

25 NOVEMBRE Giornata internazionale contro la violenza sulle donne


La vostra voce, il vostro pensiero, le vostre parole scritte per dire NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE. Non c'è peggior e meschino atto che usare violenza su una donna.
La memoria è importante per non dimenticare la storia e perchè non si ripeta.
Quindi ricordiamo per non far accadere nuovamente fatti così agghiaccianti, per sensibilizzare le persone al rispetto delle altre, per gridare il no a queste violenze che spesso rimangono nascoste perchè ci si vergogna, perchè ci si sente sole in una lotta impari, perchè non si ha la forza di reagire, perchè si teme il giudizio altrui.
Troppo spesso questi atti restano impuniti.
Mia madre ha scritto un libro sulla violenza in famiglia proprio per denunciare questa triste realtà:"Eclissi d'amore", Editore Espansione Grafica.
Donne non siete sole, avanzate a testa alta e ribadite il diritto al rispetto e a una dignità!
Il male più grande non è quello fisico ma quelli a livello umano, dell'anima, della dignità che vengono calpestati.
Non permettete mai a nessun uomo di alzar le mani su di voi, non permettete di rubarvi la dignità, non permettete di zittire la vostra voce!
Portate addosso come segno del vostro no a queste violenze alle donne un pezzo di stoffa, un nastro, fiocco bianco , simbolo di purezza, delicatezza, quello che è una donna e che non va toccata!

Perché Il 25 Novembre È Il Giorno Contro La Violenza Verso La Donna?

La scelta del 25 di novembre come data internazionale della lotta contro la violenza sulla donna fu un accordo preso dalle partecipanti all'Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi che si realizzò a Bogotà nel 1981, accettando il sollecito della delegazione della Repubblica Dominicana che proponeva che in questo modo si rendesse omaggio alle sorelle Mirabal: Minerva, Patria e María Teresa. Esse sono un esempio vivo del tipo di donna impegnata nelle lotte del proprio paese.
Le tre sorelle caddero per la violenza dal regime di Trujillo che mantenne il paese dominicano nell’arretratezza per 30 anni, nell'ignoranza e nel caos. Nel 1960, il paese dominicano scontento e stanco di una dittatura tanto lunga, tutti i giorni portava a termine lotte nelle strade contro le forze militari repressive che sostenevano il dittatore.
Le sorelle Mirabal nacquero nella sezione Ojo de Agua, provincia di Salcedo, Repubblica Dominicana. Le condizioni di vita che si davano nel paese e la zona dove vissero, conseguenza del dominio statunitense ed il ritardo delle relazioni di produzione, determinarono la loro sensibilità di fronte agli acuti problemi sociali. La partecipazione attiva delle sorelle Mirabal nella lotta contro Trujillo guadagnò loro la fama di rivoluzionarie, motivo più che sufficiente affinché in una certa occasione Trujillo manifestasse davanti ad un gruppo di persone che i suoi due unici problemi erano le sorelle Mirabal e la Chiesa.

Che cosa accadde il 25 novembre 1960?

Minerva e María Teresa andarono a visitare i loro mariti alla prigione, in compagnia della sorella Patria. Furono intercettate in un posto solitario della strada da agenti del Servizio Militare di Intelligenza. Condotte ad un canneto vicino, furono oggetto delle più crudeli torture, prima di essere vittime di quello che si è considerato il crimine più orripilante della storia dominicana. Coperte di sangue, massacrate a colpi, strangolate, furono messe nuovamente nel veicolo nel quale viaggiavano e gettate in un precipizio, con la finalità di simulare un incidente. L'assassinio delle sorelle Mirabal produsse un gran sentimento di dolore in tutto il paese, ma servì per fortificare lo spirito patriottico di un paese desideroso di stabilire un governo democratico che garantisse il rispetto alla dignità umana.
La memoria di queste coraggiose sorelle, martiri che rischiarono le loro vite e le diedero, effettivamente per la causa della donna ci riempie di speranza e ci dà forza per continuare a lottare per una società ugualitaria nella quale donne ed uomini possano vivere in fraternità umana.


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