La vicenda della giovane ragazza suicida di Novara mi ha lasciato sconvolta.
Non
soltanto per l'estremo gesto che ha compiuto ma soprattutto per le
condizioni che l'hanno spinta a farlo o che hanno contribuito perchè
accadesse.
Le parole sono come pietre così come le voci, i pregiudizi, le calunnie...
Un vortice di invidia, vendetta, gelosia e frustazione che colpisce in modo meschino e fa centro in chi è più fragile.
La
cosa veramente sconvolgente è che la gente non si rende conto di
questo, gioca pesante sopravvalutando la cosa, pensando di stare
soltanto "scherzando". C'è diseducazione alla sensibilità, c'è un
impoverimento di empatia.
Poco tempo fa è successo un fatto simile a
Roma, dove un giovane ragazzo si è suicidato perchè gay e preso in giro.
Il
bullismo si è evoluto e ora ha altre armi a disponizione, virtuali,
come la piazza di Internet e i social network. Strumenti
geniali e utili quanto deleteri. Un'anima fragile che già sopporta situazioni difficili e vive un momento particolare della propria esistenza come lo è l'adolescenza, non ce la fa, soccombe.
Pesiamo le parole, che possano essere soprattutto strumento d'amore, cultura, informazione, riflessione e non soltanto di cattiveria.
Sii una bellissima anima Carolina.